I mulini
Alcune delle sorgenti di Trentinara hanno alimentato per anni gli antichi mulini che costeggiano il corso del fiume Solofrone, attraverso il sapiente utilizzo dell’acqua che veniva deviata dal suo corso naturale per essere convogliata in grosse vasche di accumulo, da dove defluiva lungo un canale che conduceva alla torre di caduta del mulino. Quando la distanza tra le vasche ed il mulino era ampia, il canale, che scorreva lungo una struttura muraria piena, si svuotava in una serie di arcate che ricordano l’andamento degli acquedotti romani.
La torre di caduta è l’elemento che contraddistingue maggiormente il mulino a ritrecine, ergendosi verso l’alto nella parte posteriore del fabbricato con un’altezza variabile dai 4 ai 12 metri. Dopo questo salto, l’acqua acquistava sufficiente energia per far girare la ruota idraulica posta orizzontalmente all’interno della torre di caduta alla quale era fissato l’asse del ritrecine che trasferiva la rotazione della ruota alla macina. Il grano versato in una tramoggia entrava tra le due macine (una superiore e l’altra inferiore) attraverso un foro centrale praticato su quella superiore. La macina rotante, sfregando il grano contro la macina inferiore, ne provocava la frantumazione. Si otteneva così la farina che veniva espulsa verso l’esterno dalla forza centrifuga. Siccome le macine erano soggette ad usura, venivano impiegate pietre calcaree, molto resistenti, che venivano martellinate continuamente per garantire una buona resa. In particolare, la macina inferiore veniva incisa con solchi radiali che avevano la duplice funzione di aumentare la capacità di frantumazione e di favorire l’espulsione della farina.
Il mulino di Trentinara meglio conservato è quello della Serra, appartenente alla famiglia Passaro. Sono ancora visibili, all’interno dell’edificio, le arcate in pietra che sostenevano la condotta dell’acqua per azionare le macine, la torre di caduta e la sua parte terminale rappresentata da un locale voltato a botte, sottostante la stanza adibita alla macinatura.
